“Organizziamo una bella conferenza stampa”. Quante volte un ufficio stampa ha proposto o propone al proprio cliente uno strumento di questo tipo? Molte, moltissime, anche al giorno d’oggi. E a chi giova fare una conferenza stampa quando non si dirige una compagnia telefonica o si è il presidente USA? Semplice alla agenzia perché questa, il più delle volte, considera una conferenza stampa un evento extra rispetto alla normale routine delle relazioni media. Conseguenza? Costo a parte stratosferico. Che poi parliamoci davvero chiaro al giorno d’oggi quanti sono i giornalisti che escono a seguire una conferenza stampa con le redazioni sempre più ridotte all’osso dove i giornalisti fanno anche le pulizie?

La prassi

Alla fine degli Anni 90 quando è nato il Nuovo Mercato anche chi trattava immondizia e metteva il suffisso .net (purchè ci fosse innovazione) andava in borsa e i giornalisti facevano la fila per ascoltare AD improvvisati che parlavano di moltiplicatori folli. E le agenzie su questo ci hanno decisamente “marciato” ingrandendo dei budget che apparentemente sembravano alla portata e che poi si ritrovavano con ricarichi folli. Una situazione che anche oggi pare non sia cambiata di molto visto che ci sono molte agenzie che indicono conferenze stampa, senza senso.

Interazione

Oggi tutto è diretto (web, social etc.) e la conferenza stampa non solamente è uno strumento inutile, ma diventa spesso controproducente perché si rischia di trovarsi di fronte 3 giornalisti a fronte delle 35 conferme (e ne conosco che per non venire trovano le scuse più impossibili all’ultimo minuto). Ma questo è, forse, il minore dei mali.

Il grave è che nessuno spiega al cliente che il rapporto diretto con il giornalista è molto più difficile da costruire, da mantenere e da coltivare, ma che porta a risultati decisamente più importanti e gratificanti specie in termini di visibilità e di reputazione. Certo perché questa è quella che si considera una “normale” attività di relazioni. Si farà meno rassegna stampa, ma la qualità sarà sempre più elevata con costi compresi nel rapporto concordato. Ah si è vero, questo non porta extra nelle casse dell’agenzia.